Più che una cover, un tributo. Non solo a questo storico brano firmato Crosby, Still & Nash nel ’69, ma alla resilienza da quarantena, nel cuore della pandemia da Coronavirus. Il Coro che non c’è è un progetto “anomalo” che in questo momento, altrettanto anomalo, mette in scena la sua capacità di esistere senza esistere, di creare un momento di grande coesione, senza esserci. Giovani cantanti, ognuno da casa propria, interpretano questa speciale versione a cappella di una delle più famose track del disco di esordio del trio folck-rock americano.

Dell’arrangiamento colpisce il silenzio, la pausa fra una strofa e l’altra. È l’assenza degli strumenti, quei caratteristici arpeggi di chitarra che, con le armonizzazioni vocali, erano la chiave stilistica della band e della versione originale del brano. Questa assenza, messa ancor più in evidenza dalla versione degli Home Free nel 2018 a cui il Coro che non c’è si è ispirato, perde oggi quella sensazione di “vuoto”, grazie a un’interpretazione meno drammatica e più fresca, e al fondamentale contributo delle immagini “a scacchiera” a cui ormai siamo abituati in questo periodo di musica da quarantena.

🎵 Ascolta la versione degli Home Free:

📟 Ascolta la versione originale (Live):